
Nel corso degli ultimi decenni, una pletora di risultati sperimentali ha fermamente stabilito che i processi tra particelle elementari governati dalle interazioni forti sono correttamente descritti da una teoria nota come Cromodinamica Quantistica (QCD). Sebbene finora non ci siano risultati sperimentali che contraddicano le previsioni della QCD, questa teoria, insieme a una profonda comprensione di molte questioni fondamentali, propone anche un enigma teorico. La QCD dipende da due parametri fondamentali adimensionali il cui valore non è previsto dalla teoria, ma deve essere determinato sperimentalmente. Il primo,
Un elegante meccanismo per garantire θ = 0 è stato proposto nel 1977 da Roberto Peccei e Helen Quinn. Il meccanismo Peccei-Quinn (PQ) implica l’esistenza di una particella di spin zero e, in prima approssimazione, di massa nulla, comunemente nota come assione. Tuttavia, ci sono sottili correzioni al primo ordine, in conseguenza delle quali l’assione acquisisce una piccolissima massa
Una delle proprietà peculiari dell’assione è quella di interagire con una coppia di fotoni (vedi fig. 1). Malgrado l’intensità,

La quantità E/N determina l’intensità dell’accoppiamento assione-fotone e assume valori diversi nei differenti modelli.
Il problema di definire su una base fenomenologica più solida la regione all’interno della quale dovrebbero indirizzarsi le ricerche dell’assione è stato affrontato di recente da Luca Di Luzio (Durham University), Federico Mescia (Barcellona University) ed Enrico Nardi (LNF). I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati in uno degli ultimi numeri della prestigiosa rivista Physical Review Letters e l’articolo è stato inserito tra quelli suggeriti dai redattori della rivista.
Gli autori hanno proceduto a classificare un ampio insieme di modelli di assione, scegliendo come fenomenologicamente preferiti quelli che non danno luogo a problemi cosmologici (sotto forma di reliquie cosmologiche stabili fortemente interagenti), e dove l’intensità delle interazioni tra le particelle note (ad esempio, leptoni e quark) non diviene infinita al di sotto dell’energia di Planck. Gli autori hanno identificato quindici casi che soddisfano questi criteri. Essi definiscono una regione fenomenologicamente preferita, delimitata dalle due linee continue in Fig. 2, etichettate E/ N = 44/3 ed E / N = 5/3. (Per confronto, racchiusa tra le due linee tratteggiate, è raffigurata anche la regione che è stata finora considerata come la più interessante). Combinando tra loro i quindici modelli, possono essere realizzate altre possibilità che ancora soddisfano le due condizioni imposte. Essi coprono la regione più grande, in giallo chiaro nella figura, che è delimitata dalla linea etichettata E / N = 170/3. All’interno di questa regione allargata, sono possibili accoppiamenti assione-fotone di quasi un ordine di grandezza più grandi. Tuttavia, in alcuni casi può anche accadere che l’assione si disaccoppi quasi completamente dal fotone, di modo che la regione non possiede un limite inferiore.
Si prevede che questa analisi contribuirà a indirizzare gli sforzi sperimentali per la ricerca dell’assione verso la regione dello spazio dei parametri che comprendono i modelli fenomenologicamente più interessanti.
L’articolo è liberamente disponibile al link: https://arxiv.org/abs/1610.07593 (Enrico Nardi)