L’ITS (Inner Tracking System) di ALICE, con i suoi 12.500 megapixel e 10 mq di estensione può essere considerato come la più grande “fotocamera” digitale al mondo. Basato sull’innovativa tecnologia MAPS (Monolithic Active Pixel Sensors), integra su un chip di silicio spesso come un capello (50-100 micron) sia gli elementi sensibili che l’elettronica di lettura per prestazioni eccezionali in termini di risoluzione spaziale e velocità di acquisizione dati. Il gruppo LNF-ALICE è fortemente impegnato nella costruzione dell’ITS. Il sito di produzione dei LNF, insieme con altri laboratori europei (UK e Olanda), statunitensi (Berkeley) e con la sezione INFN dell’Università di Torino, ne fornirà una parte rilevante, con moduli strutturati in tralicci di fibra di carbonio (chiamati “stave”) lunghi 1,5 metri che compongono gli “strati esterni” dell’ITS: questa parte già supera per superficie ogni rivelatore attualmente in operazione al mondo. Il completamento di ITS è previsto per la metà del 2019.
Proprio in questi giorni, un’intensa attività di sviluppo ha condotto il team di ALICE dei LNF alla produzione e al test della sua prima unità funzionale dell’ITS. Per arrivare a questo risultato sono stati necessari 18 mesi per lo sviluppo delle tecniche e delle procedure di produzione: dall’allineamento meccanico con precisione micrometrica al trattamento dei sensori di silicio, ai test elettro-meccanici necessari al controllo di qualità dei sensori. Inoltre, il raggiungimento di questi obiettivi è stato possibile grazie al continuo supporto dei Laboratori di Frascati e grazie al contributo del MAECI che hanno consentito la realizzazione dell’infrastruttura dedicata.
Dopo il sito “gemello” di Torino, che vanta una lunga tradizione nello sviluppo dei rivelatori a silicio, i Laboratori Nazionali di Frascati sono il primo sito di produzione degli “strati esterni” a mettere in operazione un’unità funzionante, meccanicamente completa, la cui elettronica ha superato tutti di test di produzione. Tale successo conferma la leadership globale dell’INFN nel campo dei sensori a silicio ed è particolarmente rilevante per i Laboratori Nazionali di Frascati che solo recentemente hanno avviato lo sviluppo di questa tecnologia.