Una versione inedita del dipinto “Lo Spasimo di Palermo” di Raffaello Sanzio è stata ospitata presso il laboratorio DAΦNE-Luce dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN al fine di poter condurre una campagna diagnostica volta a svelare i misteri custoditi dall’opera. Il dipinto, così come il suo originale, che ad oggi è custodito presso il Museo del Prado di Madrid, ha subito una storia travagliata, attraverso guerre e numerosi viaggi, celando molte domande dietro la sua realizzazione e committenza.
Per studiare il dipinto è stato costituito un gruppo di ricerca composto sia dai ricercatori della rete CHNet (Cultural Heritage Network) dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, afferenti sia ai Laboratori Nazionali di Frascati che alla sezione di Roma Tre sia dagli storici dell’arte dell’Accademia delle Belle Arti di Roma.
Per rispondere ai nunerosi quesiti diagnostici posti dagli storici dell’arte sono state messe in campo alcune tra le più innovative tecnologie scientifiche, tra cui il nuovo scanner multi-tecnica, sviluppato dai Laboratori Nazionali di Frascati nell’ambito del progetto regionale ARTEMISIA (ARTificial intelligence Extended-Multispectral Imaging Scanner for In-situ Artwork analysis) e il profilometro scanner sviluppato nella sezione di Roma Tre nell’ambito del progetto PERSEPOLY (Protecting hEritage by x-Ray SpEctroscopy and PrOfiLometrY). Grazie alle indagini scientifiche è stato possibile recuperare l’iscrizione riportante la data di realizzazione del dipinto; questa, insieme ad altre misurazioni potranno confermarne la committenza reale. Inoltre, sono stati effettuati alcuni micro-prelievi che saranno analizzati presso il laboratorio di luce di sincrotrone DAΦNE-Luce (Laboratori Nazionali di Frascati) per individuare la stratigrafia delle stesure pittoriche.
I risultati ottenuti consentiranno la ricostruzione della tecnica pittorica utilizzata dell’artista, l’identificazione dei materiali pittorici e la presenza di interventi di restauro. Tutte queste informazioni saranno essenziali per gli storici dell’arte al fine di ricostruire le storia del dipinto.
Il lavoro è frutto di una collaborazione sinergica tra diverse professionalità quali, ricercatori, storici dell’arte e restauratori ed i risultati saranno presentati in un convegno dedicato previsto nell’autunno 2024.