
Situato in un’ampia caverna sotterranea, 100 metri sotto la campagna francese, LHCb è il più piccolo dei quattro grandi esperimenti in funzione al Large Hadron Collider (LHC) presso i laboratori del CERN vicino a Ginevra, in Svizzera. Caratterizzato da un design ottimizzato per gli studi sull’antimateria utilizzando quark beauty (b) e charm (c) (la cosiddetta fisica del flavour), LHCb è un progetto dedicato alle misurazioni nel campo del flavour che ha prodotto molti risultati di primo piano a livello mondiale e che presenta un fitto programma di misure anche per i prossimi anni.
Circa 900 scienziati, membri di 81 tra università e laboratori di 19 paesi, sono coinvolti in LHCb, supportati da circa 450 tra tecnici e ingegneri (dicembre 2019). Il rivelatore ha una geometria “in avanti” scelta per sfruttare al massimo la produzione delle coppie di quark b e c nelle collisioni protone-protone a LHC. LHCb ha alcune caratteristiche peculiari che lo distinguono dagli altri esperimenti presso l’LHC e lo rendono ideale per studi di fisica del flavour.
Innanzitutto, un rivelatore al silicio per ricostruire con un’alta precisione longitudinale in prossimità del punto di interazione i vertici secondari associati ai decadimenti degli adroni contenenti quark b e c. Poi una coppia di rivelatori Cherenkov permette un’eccellente identificazione delle varie specie di particelle, in particolare i mesoni K e
A novembre 2019 la collaborazione LHCb ha pubblicato il suo cinquecentesimo articolo: il primo è stato presentato nell’agosto 2010 e da allora ne sono stati sottomessi da 50 a 70 all’anno. Tutti gli articoli di LHCb sono pubblicati open access. I risultati vanno dalla ricerca di fisica oltre il Modello Standard, alla misurazione accurata di osservabili della fisica del flavour, come i rapporti
Alla fine del 2018 LHCb ha completato una presa dati di grande successo iniziata nel 2010 (con il Run 1 negli anni 2010-2012 e il Run 2 dal 2015 al 2018), e da allora è in pieno svolgimento la fase di installazione dell’upgrade. Tutti i sotto-rivelatori potranno essere letti a 40 MHz e la selezione degli eventi interessanti avverrà grazie a un trigger unicamente in software alla stessa frequenza di circa 30 MHz con cui i protoni collidono in LHCb. Questa configurazione consentirà all’esperimento di raccogliere con alta efficienza i dati nei Run 3 (2021-2024) e Run 4 (2028-2030), durante i quali è attesa una luminosità di circa
Più di 20 persone contribuiscono alle attività del gruppo LHCb di Frascati. Queste includono:
– analisi dati (principalmente lo studio dei decadimenti molto rari, come il
– gestione del rivelatore di muoni;
– progettazione e test dell’elettronica di lettura per l’upgrade dello stesso rivelatore di muoni;
– costruzione del nuovo bersaglio fisso gassoso;
– partecipazione al progetto Real Time Analysis recentemente avviato;
– studi di fattibilità per rivelatori innovativi di muoni per l’upgrade di fase 2 di LHCb (in fase di studio la realizzazione a partire dal 2030).
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