Si celebrano oggi, 15 giugno, a Villa Mondragone di Monte Porzio Catone, sede del Centro Congressi dell’Università di Roma Tor Vergata, i dieci anni di attività in orbita del rivelatore satellitare PAMELA (Payload for Antimatter Exploration and Light-nuclei Astrophysics), il più avanzato osservatorio spaziale per lo studio dei raggi cosmici.
Installato a bordo del satellite russo Resurs-DK1 e lanciato il 15 Giugno 2006 dalla base di Baikonur (Kazakistan) su un’orbita quasi-polare, PAMELA non ha mai smesso di acquisire dati.
La missione, frutto di una collaborazione italo-russa, è guidata dall’INFN e sostenuta dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Fra gli istituti italiani partecipanti all’esperimento sono presenti diverse sezioni INFN e i Laboratori Nazionali di Frascati.
“I dieci anni di Pamela”, commenta Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, “sono la testimonianza del successo di questo esperimento che ha permesso di approfondire in modo sostanziale la comprensione della fisica dei raggi cosmici e dei fenomeni di alta energia connessi con il Sole, nel contesto di una collaborazione internazionale guidata dall’Italia e di una forte collaborazione tra Italia e Russia e fra ASI ed INFN. I miei complimenti al Prof. Picozza e a tutti i collaboratori per l’eccezionale successo di questo programma”.
Presenti al workshop organizzato per celebrare il successo della missione anche le numerose industrie, soprattutto italiane, che sono state coinvolte nella realizzazione dello strumento.