Ci ha lasciati Carlo Bernardini, fisico dell’INFN e professore emerito presso il Dipartimento di Fisica della Sapienza Università di Roma. Carlo Bernardini è stato uno dei fondatori dei Laboratori Nazionali di Frascati e un protagonista della storia del Laboratorio avendo partecipato allo studio, alla realizzazione e alla sperimentazione del Sincrotrone prima e di AdA e ADONE successivamente.
Da Lecce venne a Roma per studiare Fisica e, dopo essersi laureato con Bruno Ferretti, Enrico Persico gli propose di unirsi al gruppo che a Frascati stava per costruire, sotto la guida di Giorgio Salvini, il primo acceleratore italiano di elettroni di alta energia: il Sincrotrone. Insieme a Bruno Touschek, Gianfranco Corazza e Giorgio Ghigo ha firmato poi la proposta per la realizzazione del primo collisore di materia e antimateria del mondo, AdA.
Dopo aver partecipato alla sperimentazione con fasci di elettroni e positroni collidenti con AdA, che era stato trasferito a Orsay vicino Parigi, tornò a Frascati per realizzare il collisore di elettroni e positroni di più alta energia al mondo a quel tempo: ADONE.
Ha contribuito al disegno dell’ottica di macchina e allo studio della dinamica longitudinale sviluppando innovativi sistemi per la cura delle instabilità dei pacchetti immagazzinati. Ha partecipato anche a numerosi esperimenti di fisica delle particelle elementari che utilizzavano l’acceleratore ADONE.
Ha prima insegnato Fisica generale all’Università Federico II di Napoli e poi Metodi Matematici per la Fisica alla Sapienza Università di Roma, dove è stato anche Preside di Facoltà.
Carlo Bernardini ha sempre manifestato grande interesse per i temi sociali; è stato Senatore della Repubblica e ha partecipato a varie campagne di informazione come quella per il disarmo nucleare. Divulgatore e arguto opinionista, ha pubblicato numerosi saggi e libri in campo scientifico e non. Per lungo tempo ha diretto la rivista Sapere.
Nei suoi numerosi interventi e interviste ha sempre descritto i Laboratori di Frascati come un esempio di grande capacità realizzativa frutto di una continua e stretta collaborazione, sottolineando l’importanza dei rapporti umani fra fisici, ingegneri e tecnici.