La frontiera della tecnologia negli acceleratori linac, sviluppata da vari Laboratori europei, verrà impiegata per fornire una nuova generazione di macchine compatte, da utilizzare nei laser a elettroni liberi (a raggi X) e per altre applicazioni, come i linac ad uso medicale. A tal fine un nuovo progetto da 3 milioni di euro è stato recentemente finanziato dal programma Horizon 2020 della Commissione Europea. “CompactLight”, la cui partenza è prevista per gennaio 2018, si propone d’ideare il primo XFEL duro basato su tecnologia in banda X da 12 GHz, la quale ha avuto origine dalla ricerca nel campo degli acceleratori lineari ad alta energia.
Un consorzio di 21 istituzioni leader in ambito europeo, inclusi Elettra (istituzione coordinatrice), CERN, PSI, KIT e INFN-LNF, oltre a sette università e due partner del mondo dell’industria (Kyma e VDL), stanno collaborando per raggiungere quest’ambizioso obiettivo entro i tre anni del finanziamento appena concesso.
La tecnologia in banda X, che fornisce gradienti di accelerazione di 100 MV/m o maggiori in un dispositivo estremamente compatto, è ormai una realtà. Si tratta del risultato di molti anni d’intensa attività in R&D portata avanti a SLAC (US) e al KEK (Japan), nell’ambito dei precedenti progetti NLC e JLC, e al CERN nel quadro del Compact Linear Collider (CLIC). Il gruppo INFN-LNF svolge un ruolo particolarmente attivo nel progetto “CompactLight”: la tecnologia in banda X rappresenta uno degli elementi chiave del recente Conceptual Design Report preparato in vista della facility FEL, EuPRAXIA@SPARC_LAB, che sarà costruita presso i LNF.