LNF_IMG_00004163.jpeg NUSEXMiniatureNUSEX

Il primo utilizzo su larga scala dei tubi a
streamer, con un forte coinvolgimento del
Laboratorio, è rappresentato dall’esperimento
NUSEX nel tunnel autostradale del M.Bianco
per lo studio del decadimento del protone nel
1980. Qui i tubi a streamer con lettura
bidimensionale (x,y) avevano il compito di
tracciare un eventuale decadimento del
protone. Poiché esso risultò stabile, almeno
entro la sensibilità con la quale l’apparato lo
poteva determinare, ovviamente furono in
grado solo di rivelare una cinquantina di
spettacolari eventi di neutrino sotto circa
2000 metri di roccia. Tuttavia il Laboratorio
non aveva ancora sufficienti infrastrutture per
una produzione così massiccia di rivelatori,
50,000 unità elementari di scarica, e così fu
deciso di eseguire una parte della produzione
delle camere al CERN, in un laboratorio
opportunamente allestito, e dotato di un
limitato numero di attrezzature
automatizzate, realizzate con il concorso dei
tecnici di Frascati.

Nella fotoLa linea di produzione dei catodi per
i tubi a streamer dell’apparato Nusex nel 1980