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Pronti i nuovi rivelatori MicroMegas per ATLAS

Alcuni membri del gruppo ATLAS di Frascati durante la costruzione dell’ultima camera MicroMegas.

Lo scorso 14 ottobre il gruppo ATLAS dei laboratori INFN di Frascati ha terminato il lavoro di costruzione delle camere MicroMegas.

Si tratta di rivelatori a gas sviluppati negli anni ‘90 da George Charpak e Ioannis Giomataris, due illustri fisici sperimentali.

Il nome MicroMegas sta per Micro MEsh GASeous Structure e si riferisce ad un innovativo sistema a maglia, mesh, creato per amplificare la carica prodotta dalle particelle nell’atmosfera gassosa del rivelatore.

Rispetto ai tradizionali rivelatori a gas, queste camere permettono di ricostruire con maggiore precisione le traiettorie delle particelle cariche e andranno a sostituire i Monitored Drift Tubes MDT attualmente presenti nella sezione anteriore dello spettrometro per muoni di ATLAS.

Il lavoro appena terminato è durato alcuni anni ed ha richiesto una fase di Ricerca e Sviluppo per ottimizzare le prestazioni dei nuovi rivelatori. Sette diversi gruppi INFN sono stati coinvolti realizzando nel complesso 33 camere ora pronte per essere inserite all’interno dello spettrometro ATLAS al CERN.

In questo periodo, il Large Hadron Collider (LHC) l’acceleratore sul quale ATLAS è installato, è in una fase di manutenzione (Long Shutdown 2) necessaria per effettuare interventi per aumentarne la capacità di produrre collisioni. Per questo, anche gli esperimenti che studiano le collisioni, stanno potenziando i propri apparati.

La collaborazione italiana, guidata dal gruppo ATLAS di Frascati, è stata determinante per la realizzazione di questi rivelatori, ottimizzandone gli elementi critici e mettendo a punto soluzioni per migliorarne il funzionamento e l’operabilità. Diversi altri gruppi in altri paesi (Francia, Germania, Russia) che collaborano al progetto stanno ora implementando le soluzioni sviluppate in Italia e si accingono a completare la propria quota di produzione.