iten

NAUTILUS passa il testimone

nautilus
Il rivelatore per onde gravitazionali NAUTILUS ai Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN

Lo scorso 7 ottobre, l’antenna risonante per onde gravitazionali NAUTILUS (Nuova Antenna a Ultra bassa Temperatura per esplorare In Lontano Universo le Supernovae) ha terminato la lunga presa dati iniziata a febbraio del 2003. In questo periodo la barra di alluminio, pesante 2300 kg, è stata mantenuta alla temperatura di circa 2 K, superando i problemi connessi principalmente con il recupero e la successiva refrigerazione dell’elio in maniera continua.

NAUTILUS ed il suo gemello AURIGA (presso i Laboratori Nazionali dell’INFN di Legnaro) hanno detenuto il record di sensibilità fino all’avvento degli interferometri per onde gravitazionali Virgo e LIGO. NAUTILUS fu portato nella primavera del 1992 a Frascati dal CERN, dove erano state fatte le prime misure criogeniche. Il primo run scientifico di NAUTILUS, raffreddato a 0.1 K, si ebbe nel 1998 quando furono anche rivelati i segnali dei raggi cosmici. Il rivelatore è stato usato anche per lo studio di alcuni ipotetici tipi di materia oscura ed è stato a lungo il corpo massiccio più freddo dell’Universo. Successivamente, nel 2001, per limitare il consumo di elio liquido, si decise di tenere la barra ad una temperatura di 2 K. Il lungo run terminato in questi giorni è stato dedicato principalmente alla ricerca di segnali da supernovae all’interno della nostra galassia. Purtroppo non si è avuto nessun evento cosmico di questo tipo dopo la supernova del 1987.

Lo scorso anno, l’interferometro LIGO ha rivelato per la prima volta le onde onde gravitazionali originate dalla coalescenza di buchi neri, iniziando un nuovo capitolo della fisica: l’astronomia con onde gravitazionali.